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Steinberg Cubase 4 Operation Manual Italian Version

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    of 666
    							371
    Editor MIDI
    Cancellare le note
    Per cancellare le note, cliccarci sopra con il tool Drumstick 
    o Elimina, oppure selezionarle e premere [Backspace].
    Altri metodi di editing
    Come nell’Editor Key, si possono editare le note nella li-
    nea Info o via MIDI, ed inserirle usando la funzione Regi-
    strazione Step MIDI (vedere “Editing nella linea Info” a 
    pag. 359).
    Lavorare con drum map
    Presentazione capitolo
    In uno strumento MIDI, un drum kit è quasi sempre un set 
    di suoni di batteria diversi, con ogni suono collocato su un 
    tasto separato (i vari suoni, cioè, sono assegnati a numeri 
    nota MIDI diversi). Un tasto suona la cassa, un altro il rul-
    lante, e così via.
    Purtroppo, i vari strumenti MIDI spesso utilizzano asse-
    gnazioni diverse dei tasti. Ciò può essere un problema se 
    è stato configurato un pattern di batteria usando un dispo-
    sitivo MIDI e poi lo si vuole provare su un altro. Cambiando 
    dispositivo, è molto probabile che il rullante diventa un 
    piatto ride, oppure il charleston un tom, ecc. – questo per-
    chè i suoni di batteria sono distribuiti in modo diverso nei 
    due strumenti.
    Per risolvere questo problema e semplificare vari aspetti 
    dei drum kit MIDI (come l’utilizzo dei suoni di batteria da 
    strumenti diversi nello stesso “drum kit”), Cubase ha le 
    cosiddette drum map. Una drum map è un elenco di suoni 
    di batteria, con una serie d’impostazioni per ogni suono. 
    Riproducendo una traccia MIDI per la quale è stata sele-
    zionata una drum map, le note MIDI sono “filtrate” dalla 
    drum map prima di essere trasmesse allo strumento MIDI. 
    Inoltre, la mappatura determina il numero nota MIDI per 
    ogni suono di batteria trasmesso in uscita, e quindi il 
    suono riprodotto nel dispositivo MIDI che lo riceve.
    Una soluzione al problema descritto in precedenza è con-
    figurare drum map per tutti gli strumenti MIDI. Quando si 
    vuole provare il pattern di batteria su un altro strumento, 
    basta passare alla drum map corrispondente ed il suono 
    del rullante sarà ancora un suono di rullante.
    Impostazioni drum map
    Una drum map è costituita dalle impostazioni di 128 suoni 
    di batteria (uno per ogni numero nota MIDI). Per avere una 
    panoramica di queste impostazioni, aprire il Drum Editor e 
    usare il menu a tendina Mappa sotto il drum sound list per 
    selezionare la drum map “GM Map”.
    Questa drum map è configurata secondo lo standard General MIDI. Per 
    informazioni su come caricare, creare e selezionare altre drum map, ve-
    dere “Gestire le drum map” a pag. 373.
    Osservare ora il drum sound list (può essere necessario 
    trascinare il divisore tra l’elenco e il Display note a destra 
    per poter vedere tutte le colonne). Le colonne mostrano le 
    impostazioni della drum map per ogni suono.
    Eccone una breve descrizione (seguono i dettagli):
    Colonna Descrizione
    Intonazione Numero nota reale del suono di batteria. Esso vincola le 
    note su una traccia MIDI ai suoni di batteria. Per esempio, 
    con la drum map della figura sopra, tutte le note MIDI con 
    altezza C1 sono mappate sulla cassa (Bass Drum).
    Strumento Nome del suono di batteria.
    Quantizza Questo valore è usato quando s’inseriscono ed editano 
    le note, come descritto ai paragrafi “Creare ed modificare 
    le note” a pag. 369 e “Spostare, duplicare o ripetere le 
    note” a pag. 370.
    Mute Silenzia un suono di batteria, escludendolo dalla riprodu-
    zione. Vedere “Silenziare note e suoni di batteria” a pag. 
    370. 
    						
    							372
    Editor MIDI
    ÖTutte le impostazioni in una drum map (tranne Pitch) si 
    possono modificare direttamente nel drum sound list o 
    nella finestra di dialogo Impostazioni Drummap (vedere 
    “Finestra Impostazioni Drummap” a pag. 373).
    Le modifiche influenzano tutte le tracce che utilizzano la drum map.
    Intonazione, Nota-I e Nota-O
    Questo argomento potrebbe generare confusione, ma 
    una volta capito il meccanismo non è poi così complicato. 
    La “teoria” che segue aiuta a ricavare il massimo dal con-
    cetto di drum map – specialmente se si vogliono creare 
    drum map personalizzate.
    Come accennato in precedenza, una drum map è una 
    specie di “filtro”, che trasforma le note in base alle impo-
    stazioni della mappatura. Questa trasformazione avviene 
    in due momenti; prima il filtro riceve una nota entrante 
    (cioè la nota suonata sul controller MIDI), poi la nota è tra-
    smessa da Cubase al dispositivo sonoro MIDI.
    Nell’esempio seguente, la drum map è stata modificata, in 
    modo che il suono Bass Drum ha valori Intonazione, Nota-I 
    e Nota-O diversi.
    Nota-I (note in ingresso)
    Ecco cosa avviene in ingresso: Quando si suona una nota 
    sullo strumento MIDI, Cubase cerca questo numero nota 
    tra le Nota-I nella drum map. In questo caso, se si suona la 
    nota A1, Cubase rileva che questa è la Nota-I del suono 
    Bass Drum.Qui si ha la prima trasformazione: la nota assume un 
    nuovo numero nota in base all’impostazione Intonazione 
    del suono di batteria. Nel nostro caso, la nota è trasfor-
    mata nella nota C1, perchè è quella l’altezza (Intonazione) 
    del suono Bass Drum. Se si registra la nota, essa sarà re-
    gistrata come nota C1.
    Nota-O (note in uscita)
    Il passo successivo è l’uscita. Ecco cosa avviene quando 
    si riproduce la nota registrata, o quando la nota che si 
    suona è trasmessa di nuovo ad uno strumento MIDI in 
    tempo reale (MIDI Thru):
    Cubase controlla la drum map e trova il suono di batteria 
    con l’altezza della nota. Nel nostro caso, si tratta della nota 
    C1 ed il suono di batteria è la cassa (Bass Drum). Prima 
    che la nota sia trasmessa all’uscita MIDI avviene la se-
    conda trasformazione: il numero nota è cambiato e diventa 
    la Nota-o del suono. In questo esempio, la nota trasmessa 
    allo strumento MIDI sarà la nota B0.
    Applicazioni
    Le applicazioni delle note Nota-I e Nota-o sono diverse:
    ÖModificando le impostazioni Nota-I si può scegliere 
    quali tasti suonano determinati suoni di batteria quando si 
    suona o registra da uno strumento MIDI.
    Per esempio, si possono collocare l’uno accanto all’altro sulla tastiera al-
    cuni suoni di batteria. in modo che siano più facili da suonare insieme, 
    spostare i suoni in modo che quelli più importanti si possano suonare su 
    una tastiera più piccola, suonare un suono su un tasto nero invece che 
    bianco, e così via.
    Se da un controller MIDI non si suonano mai parti di batteria (ma le si di-
    segna nell’editor) non c’è da preoccuparsi dell’impostazione Nota-I.
    ÖLe impostazioni Nota-o consentono di configurare le 
    cose in modo che il suono “Bass Drum” suoni veramente 
    una cassa.
    Se si usa uno strumento MIDI in cui il suono della cassa è sul tasto C2, 
    s’imposta Nota-O del suono Bass Drum a C2. Quando si passa ad un al-
    tro strumento MIDI (nel quale la cassa è sul tasto C1), impostare Nota-O 
    del suono Bass Drum a C1. Una volta configurate le drum map per tutti 
    gli strumenti MIDI utilizzati, non c’è più da preoccuparsi di questo – basta 
    selezionare un’altra drum map quando per i suoni di batteria di vuole 
    usare un altro strumento MIDI.
    Nota-I E’ la “input note” del suono di batteria. Quando questa 
    nota MIDI è trasmessa in Cubase, (ad esempio, suonata 
    dall’utente), la nota è mappata al suono di batteria corri-
    spondente (e trasportata automaticamente in base all’im-
    postazione Intonazione del suono).
    Nota-O E’ la “output note”,cioè il numero nota MIDI trasmesso in 
    uscita ogni volta che è riprodotto il suono di batteria. 
    Canale Il suono di batteria è riprodotto su questo canale MIDI.
    Uscita Il suono di batteria è riprodotto su questa uscita MIDI. Im-
    postando “Default” è usata l’uscita MIDI selezionata per 
    la traccia. Colonna Descrizione 
    						
    							373
    Editor MIDI
    Impostazioni canale e uscita
    In una drum map è possibile impostare canali e/o uscite 
    MIDI separate per ogni suono. Si applicano i seguenti 
    criteri:
    Quando è selezionata una drum map per una traccia, il 
    canale MIDI nella drum map sostituisce il canale MIDI 
    della traccia.
    In altre parole, il canale MIDI definito nell’elenco tracce o nell’Inspector 
    della traccia normalmente è ignorato. Per fare in modo che un suono di 
    batteria utilizzi il canale MIDI della traccia, impostarlo in “Qualsiasi” nella 
    drum map.
    Se per un suono nella drum map l’uscita MIDI è impo-
    stata in “default”, il suono utilizza l’uscita MIDI selezionata 
    per la traccia.
    Selezionando una qualsiasi altra opzione è possibile inviare il suono ad 
    un’uscita MIDI specifica.
    Eseguendo specifiche impostazioni di canale e uscita 
    MIDI per tutti i suoni in una drum map, si possono inviare 
    direttamente le tracce di batteria ad un altro strumento 
    MIDI selezionando semplicemente un’altra drum map – 
    non è necessario eseguire alcuna modifica di canale o 
    uscita per la traccia vera e propria.
    ÖPer selezionare lo stesso canale MIDI per tutti i suoni 
    in una drum map, cliccare nella colonna Canale, premere 
    [Ctrl]/[Command] e selezionare il canale desiderato.
    Tutti i suoni di batteria sono assegnati a questo canale MIDI. Uguale pro-
    cedura si usa anche per assegnare a tutti i suoni la stessa uscita MIDI.
    Può anche essere utile selezionare canali e/o uscite di-
    versi per i vari suoni. Ciò consente di realizzare drum kit 
    con suoni provenienti da più dispositivi MIDI diversi, ecc.
    Gestire le drum map
    Selezionare una drum map per una traccia
    Per selezionare una drum map per una traccia MIDI, usare 
    il menu a tendina Mappa nell’Inspector o nel Drum Editor:Selezionando “Nessuna Drum Map” si disattiva la funzio-
    nalità della drum map nel Drum Editor. Anche se non si 
    usa una drum map è possibile comunque distinguere i 
    suoni per nome con un name list (vedere “Drum name list” 
    a pag. 374).
    Finestra Impostazioni Drummap
    Per configurare e gestire le proprie drum map, selezionare 
    Impostazioni Drummap dal menu a tendina Mappa o dal 
    menu MIDI. Si apre la seguente finestra di dialogo:
    Finestra di dialogo Impostazioni Drummap.
    Qui si caricano, creano, modificano e salvano le drum 
    map. L’elenco a sinistra mostra le drum map correnti cari-
    cate; selezionando una drum map nell’elenco, i suoi suoni 
    ed impostazioni sono visualizzati a destra.
    ÖLe impostazioni per i suoni di batteria sono esatta-
    mente uguali a quelle del Drum Editor (vedere “Imposta-
    zioni drum map” a pag. 371).
    Come nel Drum Editor, cliccare nella colonna più a sinistra per ascoltare 
    un suono di batteria. Nota: se nella finestra Impostazioni Drummap si 
    ascolta un suono impostato sull’uscita MIDI “Default” è usata l’uscita se-
    lezionata nel menu a tendina Uscita nell’angolo in basso a sinistra. 
    Quando si ascolta un suono con uscita Default nel Drum Editor è usata 
    l’uscita MIDI selezionata per la traccia, come descritto al paragrafo “Im-
    postazioni canale e uscita” a pag. 373.
    !Inizialmente, il menu a tendina Map presenta una sola 
    mappatura: “GM Map”. Tuttavia, nel DVD di Cubase 
    sono incluse altre drum map – come caricarle è de-
    scritto in seguito. 
    						
    							374
    Editor MIDI
    Aprire il menu a tendina Funzioni nell’angolo in alto a sini-
    stra per aprire un elenco delle funzionalità disponibili:
    ÖLe drum map sono salvate con i file di progetto. Se è 
    stata creata o modificata una drum map, usare la funzione 
    Save per salvarla in un file XML separato, in modo da po-
    terla caricare in altri progetti.
    Per avere sempre la(e) stessa drum map inclusa nei propri progetti, cari-
    carla in un modello – vedere “Salva come Modello” a pag. 466.
    Conversione Nota-O
    Questa funzione del menu MIDI analizza la parte(i) MIDI 
    selezionata e imposta l’altezza reale di ogni nota in base al 
    suo valore Nota-O. E’ utile per convertire una traccia MIDI 
    “regolare” (senza drum map) ed avere le note che riprodu-
    cono comunque il giusto suono di batteria. Un’applica-
    zione tipica è l’export di una registrazione MIDI in un file 
    MIDI standard (vedere “Esportare ed importare i file MIDI 
    standard” a pag. 473) - eseguendo prima una conver-
    sione Nota-O per essere sicuri che le tracce di batteria 
    suonino correttamente una volta esportate.
    Opzioni Coppie Testa ed Modifica in Partitura
    Queste opzioni sono spiegate in dettaglio al paragrafo 
    “Configurare la drum map” a pag. 634.
    Drum name list
    Anche se per la traccia MIDI editata non è selezionata una 
    drum map, si può comunque usare il Drum Editor, se ne-
    cessario. Come accennato in precedenza, il drum sound 
    list avrà quindi solo quattro colonne: Ascolto, Intonazione, 
    Strumento (nome del suono di batteria) e Quantizza. Non 
    ci sarà la funzionalità Nota-I e Nota-O.
    In questa modalità, i nomi indicati nella colonna Instrument 
    dipendono dalla selezione nel menu a tendina Nomi, si-
    tuato sotto il menu a tendina Mappa nel Drum Editor.
    Le opzioni in questo menu sono quelle delle drum map 
    correnti caricate, oltre all’opzione “Default GM” che è 
    sempre disponibile. Volendo, si possono quindi usare i 
    nomi dei suoni di batteria in qualsiasi drum map caricata 
    senza usare Nota-I e Nota-O.
    Pulsante Descrizione
    Nuova Cliccare qui per aggiungere una nuova drum map al pro-
    getto. I suoni di batteria si chiamano “Sound 1, Sound 2” e 
    così via, ed hanno tutti i parametri impostati ai rispettivi va-
    lori di default. La mappatura si chiama “Mappa Vuota”, ma 
    si può rinominarla cliccando e digitando un nuovo nome.
    Copia Aggiunge una copia della drum map corrente selezio-
    nata. E’ il modo più rapido per creare una nuova drum 
    map: selezionare una drum map simile a quella deside-
    rata, creare una copia, modificare le impostazioni del 
    suono di batteria desiderate, quindi rinominare la drum 
    map nell’elenco.
    Elimina Rimuove dal progetto la drum map selezionata.
    Carica Apre una finestra di dialogo file, nella quale caricare le 
    drum map dall’hard-disk. Sul DVD di Cubase ci sono va-
    rie drum map per i vari strumenti MIDI – usare questa fun-
    zione per caricare nel progetto le drum map desiderate.
    Salva Apre una finestra di dialogo file per salvare la drum map 
    selezionata nell’elenco. Se è stata creata o modificata 
    una drum map, usare questa funzione per salvarla in un 
    file su hard-disk – ciò consente di caricarla in altri pro-
    getti. I file drum map hanno estensione “.drm”.
    Edit coppie testa Permette di personalizzare le coppie nota (vedere “Per-
    sonalizzare le coppie di testa nota” a pag. 635).
    Iniz. Visualizz. 
    NoteConsente di resettare gli elementi del display note alle 
    impostazioni originali (cioè l’elemento Intonazione).
    Chiudi Chiude la finestra di dialogo. 
    						
    							375
    Editor MIDI
    Editor Elenco – Panoramica
    Toolbar
    La toolbar presenta molti elementi uguali a quelli dell’Edi-
    tor Key (Edit Solo, Snap, impostazioni Quantizzazione, 
    ecc.). Essi sono stati già descritti all’inizio di questo capi-
    tolo. Gli elementi peculiare dell’Editor Elenco sono:
    Il menu a tendina Tipo Insert si usa per creare nuovi 
    eventi.
    Qui si stabilisce il tipo d’evento da aggiungere (vedere “Inserire gli 
    eventi” a pag. 376).
    Il menu a tendina Mask e la vista Filtro (pulsante Mostra 
    Vista Filtro) consente di nascondere gli elementi alla vista, 
    in base al tipo ed altre proprietà.
    Vedere “Filtrare” a pag. 377.
    Il pulsante Vista Valore si usa per nascondere e mo-
    strare il display Valore (vedere in seguito).
    L’Editor Elenco non ha linea Info (l’editing numerico è di-
    sponibile però nell’elenco degli eventi).
    ÖSe nonostante gli elementi siano visibili nell’Editor Key 
    si vedono elenchi vuoti o incompleti, verificare se è stato 
    attivato qualche filtro (vedere “Filtrare” a pag. 377).
    L’elenco degli eventi
    Elenca tutti gli eventi presenti nella parte(i) MIDI selezio-
    nata, nell’ordine (dall’alto in basso) in cui sono riprodotti. Le 
    proprietà dell’evento si editano con le normali procedure di 
    editing valore (vedere “Editing nell’elenco” a pag. 376).
    Display eventi
    Visualizza gli eventi graficamente. La posizione verticale di 
    un evento nel display corrisponde al posto che occupa 
    nell’elenco (cioè all’ordine di riproduzione), mentre la posi-
    zione orizzontale corrisponde alla sua posizione vera e 
    propria nel progetto. Qui si aggiungono nuove parti o 
    eventi, si trascina per spostarli, ecc.
    Display Valore
    Questo display visualizza il “valore” di ogni evento e con-
    sente una facile visione e l’editing grafico. In genere, il va-
    lore visualizzato è la proprietà “Dati 2” o “Valore 2” (quantità 
    di eventi controller MIDI, velocity delle note, ecc.). Si può 
    mostrare o nascondere questo display cliccando sul pul-
    sante “Mostra Lista Elenco Valori” nella toolbar.
    Vista FiltroToolbar Righello
    Display 
    Valore
    L’elenco degli eventi Display eventi 
    						
    							376
    Editor MIDI
    Operazioni nell’Editor Elenco
    Personalizzare la vista
    Si può cliccare e trascinare il divisore tra l’elenco e il di-
    splay eventi per allargare una zona e restringere l’altra. 
    Inoltre, l’elenco si può personalizzare nei seguenti modi:
    E’ possibile cambiare l’ordine delle colonne trascinan-
    done le rispettive intestazioni.
    Si possono ridimensionare le colonne trascinando i divi-
    sori tra le intestazioni delle colonne.
    Impostare il formato display
    Come nella Finestra Progetto, si può stabilire il formato di-
    splay (misure, secondi, ecc.) con un clic-destro nel ri-
    ghello e selezionando un’opzione dal menu a tendina che 
    appare. Questa impostazione influenza sia il righello che 
    tutti i valori Inizio, Fine e Lunghezza visualizzati nell’elenco.
    Ingrandimento
    Si può cambiare l’ingrandimento orizzontale nel display 
    eventi usando il cursore di zoom sotto il display o lo stru-
    mento Ingrandimento Zoom (la lente d’ingrandimento).
    Inserire gli eventi
    Per aggiungere un nuovo evento alla parte editata:
    1.Usare il menu a tendina Tipo Insert nella toolbar per se-
    lezionare il tipo d’evento.
    2.Selezionare lo strumento Disegna e cliccare nel di-
    splay eventi alla posizione desiderata (relativa al righello).
    Se si creano eventi nota, cliccare e trascinare per definire la durata della 
    nota.
    Il nuovo evento appare nell’elenco e nel display. Le sue 
    proprietà sono impostate ai valori di default, ma si pos-
    sono regolare nell’elenco.Le note assumono il valore di velocity stabilito nel 
    campo insert velocity della toolbar. Vedere “Impostare i 
    valori di velocity” a pag. 356.
    Editing nell’elenco
    Nell’elenco si può eseguire un preciso editing numerico 
    sulle proprietà dell’evento. Le colonne sono:
    E’ possibile editare più eventi alla volta. Se sono sele-
    zionati più eventi e si modifica un valore di un evento, cam-
    biano anche i valori degli altri eventi selezionati.
    Normalmente, qualsiasi differenza di valore iniziale tra gli eventi è mante-
    nuta – i valori cioè cambiano della stessa quantità. Premendo [Ctrl]/[Com-
    mand] durante l’editing, però, tutti gli eventi assumono lo stesso valore.
    Colonna Descrizione
    L Colonna Locate. Una freccia in questa colonna indica l’evento 
    che inizia appena prima della posizione del cursore di pro-
    getto. Cliccando in questa colonna di un evento, il cursore di 
    progetto si sposta all’inizio dell’evento. Un doppio-clic sposta 
    la posizione del cursore e avvia/ferma la riproduzione – utile 
    per l’ascolto durante l’editing nell’elenco.
    Tipo Tipo d’evento; non può essere cambiato.
    Posizione
    di InizioPosizine d’inizio dell’evento, indicata nel formato selezionato 
    per il righello. Modificare questo valore equivale a spostare 
    l’evento. Si noti che spostando un evento oltre un qualsiasi 
    altro evento nell’elenco, si riordina l’elenco stesso (l’elenco 
    indica sempre gli eventi nell’ordine in cui sono riprodotti).
    Fine Si usa solo per gli eventi nota; consente di vedere e modifi-
    care la posizione di fine nota (ridimensionandola).
    Lunghezza Si usa solo per gli eventi nota. Indica la durata della nota – 
    modificando questo valore si ridimensiona la nota e si cam-
    bia automaticamente anche il valore Fine.
    Dati 1 Proprietà “dati 1” o “valore 1” dell’evento. Il contenuto di-
    pende dal tipo di evento – per le note, ad esempio, è l’al-
    tezza. Ove possibile i valori sono indicati nella loro forma più 
    significativa. Per esempio, il valore Dati 1 per le note indica il 
    numero nota del formato selezionato nella finestra Prefe-
    renze (pagina Visualizzazione Eventi–MIDI). Vedere anche la 
    tabella al paragrafo “Editing nel display Valore” a pag. 378.
    Dati 2 Proprietà “dati 2” o “valore 2” dell’evento. Il contenuto di-
    pende dal tipo di evento – per le note, ad esempio, si tratta 
    del valore di velocity. Vedere la tabella al paragrafo “Editing 
    nel display Valore” a pag. 378.
    Canale Canale MIDI dell’evento. Normalmente, è sostituita dall’im-
    postazione canale della traccia. Perchè un evento MIDI sia 
    riprodotto sul proprio canale“, nella Finestra Progetto impo-
    stare la sua traccia al canale “Qualsiasi”.
    Commenti Questa colonna si usa solo per alcuni tipi d’eventi; fornisce 
    un commento aggiuntivo sull’evento. 
    						
    							377
    Editor MIDI
    ÖPer eventi SysEx (System Exclusive), si può solo edi-
    tare la posizione Inizio nell’elenco.
    Cliccando nella colonna Commenti, si apre la finestra di dialogo MIDI Sy-
    sEx Editor nella quale si può eseguire un editing dettagliato degli eventi 
    SysEx (vedere “System Exclusive” a pag. 401).
    Editing nel display eventi
    Il display eventi permette di editare graficamente gli eventi 
    usando i tool della toolbar. E possibile editare sia eventi 
    singoli che più eventi selezionati simultaneamente.
    Per spostare evento, cliccarci sopra e trascinarlo a una 
    nuova posizione.
    Si noti che spostando un evento oltre un qualsiasi altro evento si riordina 
    l’elenco (l’elenco indica sempre gli eventi nell’ordine in cui sono ripro-
    dotti): cambia quindi anche la posizione verticale dell’evento nel display.
    Per fare una copia dell’evento, premere [Alt]/[Option] e 
    trascinarlo a una nuova posizione.
    Per ridimensionare una nota, selezionarla e trascinare il 
    suono al punto di fine con lo strumento Freccia (come 
    nella Finestra Progetto).
    Questo funziona solo con le note.
    Per silenziare o togliere dal mute un evento, cliccarci 
    sopra con lo strumento Mute.
    E’ possibile silenziare o togliere dal muto più eventi alla volta racchiuden-
    doli in un rettangolo di selezione con lo strumento Mute.
    Si può scegliere uno schema di colori per gli eventi con 
    il menu a tendina Colori nella toolbar.
    Ciò influenza il modo in cui tutti gli eventi MIDI sono visualizzati negli edi-
    tor List, Key e Drum – vedere “Colorare note ed eventi” a pag. 355.
    Per cancellare un evento, selezionarlo e premere [Back-
    space] o [Delete], oppure cliccarci sopra nel display eventi 
    con lo strumento Elimina.
    Filtrare
    Cliccando sul pulsante “Mostra Vista Filtro” nella toolbar 
    si apre una barra di filtro aggiuntiva che permette di na-
    scondere specifici tipi d’evento. Per esempio, è difficile 
    trovare eventi nota in una parte contenente molti control-
    ler; nascondendoli, l’elenco è più maneggevole.Per nascondere un tipo d’evento, attivare il rispettivo 
    box di spunta nella veduta filtro
    Per vedere solo un tipo d’evento (nascondendo tutti gli 
    altri tipi d’evento), premere [Ctrl]/[Command] e cliccare 
    nel rispettivo box. Con un nuovo [Ctrl]/[Command]-clic, 
    tutti i box sono azzerati (tutti gli eventi sono visibili).
    ÖI tipi d’evento restano nascosti anche chiudendo la ve-
    duta filtro.
    Per essere sicuri di vedere tutti gli eventi, aprire la veduta filtro e verifi-
    care che tutti i box di spunta siano disattivati.
    ÖLa veduta filtro non rimuove, silenzia o modifica in al-
    cun modo gli eventi.
    Mask
    La funzione Mask è simile alla veduta filtro, ma permette di 
    nascondere gli eventi anche in base ad altri criteri. Proce-
    dere come segue:
    1.Selezionare un evento (o più eventi) del tipo che si vuo-
    le vedere.
    2.Scorrere il menu a tendina Mask nella toolbar e sele-
    zionare una delle opzioni.
    I risultati sono i seguenti:
    Opzione Descrizione
    Tipi di Evento Sono visualizzati solo gli eventi del tipo d’evento selezio-
    nato. E’ come la veduta filtro, ma è un metodo più rapido 
    per vedere un singolo tipo d’evento.
    Tipi di Evento e 
    Data 1Sono visualizzati solo gli eventi dello stesso tipo e con lo 
    stesso valore “Dati 1”. Per esempio, se è selezionato un 
    evento nota, appaiono solo gli eventi nota con la stessa 
    altezza. Se è selezionato un evento controller, sono vi-
    sualizzati solo i controller dello stesso tipo.
    Canali 
    dell’EventoSono visualizzati solo gli eventi con lo stesso canale MIDI 
    dell’evento selezionato. 
    						
    							378
    Editor MIDI
    Oltre alle opzioni precedenti, il menu permette l’accesso 
    ai preset disponibili nell’Editor Logico (vedere “Editor Lo-
    gico, Transformer e Trasformazione Ingresso” a pag. 379). 
    Inoltre, l’opzione “Impostazioni…” nel menu a tendina 
    Mask consente l’accesso diretto all’Editor Logico, nel 
    quale è possibile definire impostazioni masking molto 
    complesse.
    Quando si applica uno dei preset dall’Editor Logico per 
    creare le proprie impostazioni masking, sono visibili solo 
    gli eventi che soddisfano i criteri specificati.
    Per disattivare la funzione Mask, selezionare “Nulla” dal 
    menu a tendina Mask.
    L’applicazione più diffusa della funzione Mask è vedere 
    solo un certo tipo di controller (ad esempio, Modulation, 
    Breath Control, ecc.). Poichè sono tutti eventi dello stesso 
    tipo (controller), non è possibile usare la veduta filtro, 
    mentre con l’opzione “Tipi di Evento e Data 1” del menu 
    Mask lo si può fare!
    Editing nel display Valore
    Il display Valore a destra del display eventi è un tool per 
    una rapida veduta ed editing di più valori (per esempio, di 
    velocity o controller). I valori sono indicati da barre oriz-
    zontali, la cui lunghezza corrisponde al valore dell’evento.
    Rampa di velocity nel display Valore.
    I valori si editano cliccando e trascinando il mouse. Si noti 
    che il puntatore assume automaticamente la forma dello 
    strumento Disegna quando lo si sposta nel display Valore 
    – non è necessario selezionare lo strumento Disegna.Il valore indicato per un evento dipende dal tipo d’evento 
    stesso. La tabella seguente mostra cosa è visualizzato ed 
    editato nelle colonne Data e il display Valore:
    Il display Valore si può nascondere cliccando sul pul-
    sante “Mostra Lista Elenco Valori” nella toolbar (in modo 
    che non sia illuminato).
    Tipo evento Dati 1 Dati 2 Display Valore
    Nota Pitch
    (numero nota)Velocity Velocity
    Controller Tipo Controller Quantità
    ControllerQuantità
    Controller
    Program 
    ChangeNumero
    ProgrammaNon usato Numero
    Programma
    Aftertouch Quantità
    AftertouchNon usato Quantità
    Aftertouch
    Pitch Bend Quantità Bend Non usato Quantità Bend
    SysEx Non usato Non usato Non usato 
    						
    							28
    Editor Logico, Transformer e
    Trasformazione Ingresso 
    						
    							380
    Editor Logico, Transformer e Trasformazione Ingresso
    Introduzione
    L’editing MIDI si esegue quasi sempre graficamente in 
    uno dei principali editor grafici. Talvolta, però, serve una 
    funzione “cerca e sostituisci” dei dati MIDI; l’Editor Logico 
    serve appunto a questo.
    Il principio di funzionamento dell’Editor Logico è questo:
    Si configurano condizioni di filtro per trovare eventi par-
    ticolari.
    Possono essere eventi di un certo tipo, con determinati attributi o valori o 
    posizioni, in qualsiasi combinazione. Si può combinare un numero qualsi-
    asi di condizioni di filtro e realizzare condizioni complesse con gli opera-
    tori E/O.
    Si seleziona la funzione da eseguire.
    Le opzioni includono Trasforma (cambiare le proprietà degli eventi tro-
    vati), Cancella (rimuovere gli eventi), Inserisci (aggiungere nuovi eventi 
    basandosi sulle posizioni di quelli trovati) ed altro ancora.
    Si stabilisce un elenco di azioni, che specificano esatta-
    mente cosa si debba fare.
    Non è necessario per tutte le funzioni; per la funzione Cancella, ad esem-
    pio, non serve specificare alcuna azione aggiuntiva – essa rimuove sem-
    plicemente tutti gli eventi trovati. Per la funzione Trasforma, invece, si 
    devono specificare le proprietà che cambiano e il modo in cui cambiano 
    (trasportare note di una certa quantità, regolare i valori di velocity, ecc.).
    Combinando condizioni di filtro, funzioni ed azioni specifi-
    che, si può eseguire un processo molto potente.
    Per imparare ad usare l’Editor Logico è necessario sapere 
    come sono strutturati i messaggi MIDI. Tuttavia, l’Editor 
    Logico ha una ricca selezione di preset che consentono di 
    accedere alle sue potenzialità di processo senza bisogno 
    di addentrarsi troppo negli aspetti più complicati (vedere 
    “Selezionare un preset” a pag. 381).
    Effetto Transformer MIDI
    L’effetto Transformer è una versione in tempo reale 
    dell’Editor Logico, che consente di applicare al volo l’edi-
    ting agli eventi riprodotti da una traccia. Il Transformer ha 
    virtualmente le stesse impostazioni e funzioni dell’Editor 
    Logico – le differenze tra i due sono indicate chiaramente 
    alle pagine seguenti.
    Trasformazione Ingresso
    Anche questo è molto simile all’Editor Logico; proprio 
    come l’effetto Transformer, Trasformazione Ingresso la-
    vora in tempo reale. Tuttavia, Trasformazione Ingresso fil-
    tra e trasforma i dati MIDI in registrazione. In altre parole, le 
    impostazioni che si eseguono in Trasformazione Ingresso 
    influenzano gli eventi MIDI veri e propri che si registrano.
    Trasformazione Ingresso è descritto al paragrafo “Trasfor-
    mazione Ingresso” a pag. 389. Tuttavia, si raccomanda di 
    acquisire familiarità innanzitutto con l’Editor Logico, poi-
    chè essi condividono molte funzioni e concetti.
    Logical Editor Progetto
    Nel menu Edit si trova anche il “Logical Editor Progetto”. 
    Questo è descritto nel capitolo “Logical Editor Progetto” a 
    pag. 391.
    Aprire l’Editor Logico
    1.Selezionare le parti o eventi desiderati.
    Cosa sarà influenzato dall’operazione dipende dalla selezione corrente:
     Nella Finestra Progetto, l’editing dell’Editor Logico è applicato 
    a tutte le parti selezionate ed influenza tutti gli eventi (dei tipi 
    pertinenti) in esse contenuti.
     Negli editor MIDI, l’editing dell’Editor Logico è applicato a tutti 
    gli eventi selezionati. Se non ci sono eventi selezionati, sono 
    influenzati tutti gli eventi nella parte(i) editata.
    Si può cambiare la selezione mentre è aperta la finestra 
    dell’Editor Logico.
    2.Selezionare “Editor Logico…” dal menu MIDI.
    ÖPer i dettagli sull’apertura del Transformer (e altri ef-
    fetti MIDI), vedere “Parametri ed effetti MIDI” a pag. 326.
    !Studiare i preset interni è un ottimo metodo per im-
    parare a lavorare nell’Editor Logico! Molti si possono 
    anche usare come punti di partenza per configurare 
    le proprie operazioni di editing nell’Editor Logico. 
    						
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